Scuola dell'infanzia

La nostra scuola vuole essere un luogo accogliente per ogni bambino/a che viene accompagnato alla scoperta di se stesso e del mondo assieme ai suoi compagni, e viene stimolato nello sviluppo della sua identità come persona, unica e irripetibile, soggetto attivo nelle relazioni con gli altri. 

La scuola dell’infanzia è pubblica, non statale, paritaria, ispirata ai valori cattolici e rappresenta il primo passo nel percorso di continuità didattica ed educativa, che consente una mirata valorizzazione delle competenze acquisite nel percorso scolastico e un costante coordinamento degli obiettivi didattici

La giornata tipo: orari e attività

Servizio di anticipo

7:30 – 8:30

Offriamo il servizio di accoglienza anticipata in un ambiente controllato a misura di bambini, andando incontro alle esigenze delle famiglie più impegnate.

Mattina

8:30 – 13:00

Pomeriggio

13:00 – 16:00

Servizio di posticipo

16:00 – 17:45 

Durante tutta la durata dell’anno i bambini possono usufruire dell’orario posticipato, durante il quale possono condividere momenti di gioco e studio.

Ti abbiamo incuriosito?

I progetti formativi e i laboratori

Reggio Emilia Approach è un approccio pedagogico ritagliato sulle esigenze dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia. Questo metodo concepisce il bambino come un soggetto “dotato di diritti”. Il suo apprendimento avviene in un processo spontaneo che si crea nella rete di comunicazione e relazione che il bambino ha con la sua famiglia e con gli educatori.

Secondo il metodo Reggio, ogni bambino è costruttore delle sue stesse conoscenze ed è guidato dai suoi unici e peculiari interessi. Inoltre, la conoscenza avviene grazie al contatto e alla relazione con gli altri. I bambini sono dei comunicatori nati, in possesso di cento linguaggi. Come nel Metodo Montessori, anche nel Reggio Emilia Approach il bambino viene visto nella sua individualità: ognuno di loro, infatti, ha delle esigenze diverse e, pertanto, merita un percorso di sviluppo che si adatta ad esse. Gli educatori hanno il compito di seguire ed assecondare queste esigenze, aiutando ogni bambino nel suo personale sviluppo. L’approccio, quindi, è molto diverso da quello standardizzato che oggi domina ancora nel sistema educativo e scolastico. L’imparare, secondo il Reggio Emilia Approach, è il risultato di un impegno in prima persona dei bambini. Quest’impegno è frutto della loro attività “unica” che si fa strada seguendo le inclinazioni personali, senza imposizioni dall’alto e senza standard. Il bambino nel metodo Reggio Emilia è, come si è detto, soggetto di diritti, creatore di conoscenza, individuo in grado di comunicare e col diritto di essere ascoltato. Il bambino crea e scopre la conoscenza non da solo, bensì nelle relazioni che ha con la realtà che lo circonda: con gli altri bambini, con gli educatori che lo seguono, con i genitori. L’interazione sociale nel Reggio Emilia Approach è, quindi, davvero molto importante.

Loris Malaguzzi, grande pedagogista italiano ed insegnante, diventò guida e portavoce dell’esigenza della comunità, in quel tempo, di portare una rinascita della società attraverso l’educazione ed istruzione dei bambini. Grazie a lui e alla collaborazione comunale, quindi, iniziarono a nascere scuole, a Reggio Emilia, dove venne sviluppato questo nuovo sistema educativo rivolto ai bambini dai 0 ai 6 anni. Il metodo Reggio Emilia ha ottenuto, nel corso del tempo, un grande successo. È un sistema adottato ed imitato in tutto il mondo: Stati Uniti, molti Paesi dell’est Europa, a Cuba, in Kenya, Palestina, Nepal ed altri Paesi esteri.

Il progetto prevede un percorso di esperienze di lingua inglese per far scaturire nei bambini curiosità, interesse e familiarità nei confronti della lingua. L’avvicinamento avviene a livello di scoperta e di conoscenza, a livello ludico e di divertimento, a livello grafico-rappresentativo.  L’apprendimento trova terreno fertile dall’espressione diretta e in particolare dall’utilizzo dei canali sensoriali e quindi è sicuramente utile il gioco per favorire l’apprendimento della lingua. L’insegnante è regista e propone attività ed esperienze che stimolano la curiosità e l’aspetto ludico del bambino attraverso:
  • Il gioco
  • La canzone
  • Attività manuali
  • L’osservazione attraverso immagini (flash cards), oggetti.

Oggi noi tutti viviamo in una società troppo frenetica, mille impegni, mille problemi. Questo scorrere veloce delle nostre giornate, viene vissuto nella sua totalità dai bambini.


Ecco quindi l’importanza di inserire nei programmi della scuola dei momenti di educazione al rilassamento, importanti per risolvere problemi comportamentali come l’iperattività o problemi di mancata strutturazione dello schema corporeo, di postura o semplicemente per permettere ai bambini di scaricare le tensioni accumulate durante la giornata scolastica. Lo yoga, oltre a promuovere il rilassamento, sviluppa un processo di progressiva consapevolezza del sé, sviluppa la capacità di attenzione e concentrazione, l’armonia, rafforza il senso di responsabilità individuale e sociale, la tolleranza, il rispetto e la solidarietà.

Con un libro fra le mani, il bambino prima ancora di saper leggere, sperimenta la lettura come scoperta. Utilizza la vista, il tatto, l’olfatto e gli altri sensi, nonché la manualità attraverso le molteplici possibilità che il libro, già come oggetto, prima ancora che come contenitore di storie, offre al bambino.


Le letture proposte saranno le più varie: storie in rima, semplici narrazioni, libri che parlano dei sentimenti del bambino in modo che egli possa conoscerli, album illustrati, storie fantastiche, vicende quotidiane. 

È importante fin dalla scuola dell’infanzia poter preparare il campo per un progressivo consolidarsi delle attività di base della scrittura a livello percettivo e motorio sulle quali poi, successivamente, si potrà proseguire l’apprendimento della scrittura. Il percorso progettuale vuole promuovere l’acquisizione delle abilità, delle competenze e dei prerequisiti grafici utili per un positivo ingresso alla scuola primaria.

L’ I.R.C è l’insegnamento della religione cattolica nella scuola dell’infanzia paritaria, e ha come finalità la maturazione dell’identità nella dimensione religiosa. La progettazione I.R.C è parte integrante della progettazione didattica annuale.

Un’ora alla settimana, con attività strutturate per far raggiungere ai bambini graduale padronanza e la consapevolezza del proprio corpo coordinandosi con i compagni in spazi definiti, acquisendo autonomia nei movimenti e nel controllo della motricità fine e globale.

L’uomo possiede un grande strumento: il proprio corpo. Fin dalle origini, attraverso la voce, il gesto e i movimenti ha imparato a comunicare, sperimentando la capacità di imitare le andature di animali, suoni e rumori della natura presenti nel suo ambiente. Queste esperienze sonore e motorie implicano il coordinamento dei movimenti e, attraverso l’esperienza fisica, hanno contribuito a formare nel tempo la coscienza del ritmo. Il gesto, il ritmo e l’ascolto delle timbriche prodotte da mani e piedi in posizioni e modalità esecutive diverse permettono di scoprire e conquistare gradualmente le potenzialità musicali del corpo. Anche la voce come strumento è parte integrante dell’educazione ritmico-motoria. L’uso della voce favorisce una particolare forma di espressione controllata dal pensiero e rafforza nella pratica strumentale il coordinamento multisensoriale di vista, udito e tatto

Il coding avvia i bambini al “pensiero computazionale”, che collegato ai principi della programmazione e dell’informatica, è utile per un approccio innovativo ai problemi e alla loro risoluzione, necessario per il loro futuro. Gli Alunni attraverso il pensiero computazionale, che è alla base del coding, sviluppano la capacità di risolvere i problemi pianificando una strategia.
Servizio di anticipo per gli alunni della Scuola dell’Infanzia e dalle ore 07.30 e posticipo fino alle ore 17.45. Il servizio è organizzato da personale interno e da collaboratori esterni.
È un percorso innovativo, pensato per guidare i bambini ad acquisire i corretti automatismi del gesto grafico e ad impadronirsi di buone abitudini di postura e presa degli strumenti per la scrittura, in una logica di continuità didattica dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria.